L’art. 48 della Costituzione italiana sancisce il diritto di voto e prevede che spetti a tutti i cittadini, uomini e donne, che abbiano raggiunto la maggiore età. In un comma semplice e chiaro il legislatore ha sintetizzato anni di lotte politiche e sociali per consentire al popolo, senza distinzione alcuna, il diritto di eleggere i propri rappresentanti. Con la locuzione “elettorato attivo” si intende la capacità di votare, mentre l’elettorato passivo fa riferimento al diritto ad essere votato.
Nel seguente articolo vi spieghiamo come ottenere la vostra tessera elettorale e partecipare alle elezioni in Italia.
La distinzione è abbastanza semplice:
Spesso i primi due tipi di elezioni (quelle politiche e amministrative) possono essere precedute dalle elezioni primarie, finalizzate alla nomina del candidato che correrà per un determinato partito politico.
Le elezioni politiche e amministrative in Italia avvengono ogni 5 anni. Tuttavia, il Parlamento può essere sciolto in via anticipata (quando si verifica esempio una crisi di governo), causando quindi l’indizione delle elezioni anticipate.
Per votare occorre essere maggiorenni: fino a poco tempo fa per eleggere il Senato veniva richiesto il raggiungimento dell’età di 21 anni, mentre oggi la disciplina è uniforme per tutte le categorie di elezioni.
Quando il cittadino italiano intende recarsi alle urne, deve accertarsi di:
Il cittadino italiano intenzionato a votare può trovarsi in situazioni che richiedono una speciale regolamentazione. In particolare, facciamo riferimento alle ipotesi di:
Nel caso di voto assistito, l’avente diritto al voto è in una condizione fisica tale da non consentirgli di esprimere il proprio voto. L’incapacità quindi deve essere fisica, e non mentale. In tal caso, l’elettore può esprimere la propria preferenza con l ‘assistenza di un familiare o di un altro soggetto da lui prescelto, che sia iscritto alle liste elettorali d’Italia. Tale modalità di voto va annotata a margine della tessera elettorale.
Il voto all’estero ricorre in quelle situazioni in cui il cittadino italiano si trova, al momento dello svolgimento delle elezioni, fuori dai confini italiani. A tal fine è stata istituita la Circoscrizione Estero ripartita in 4 sezioni, tra cui Europa, America, Africa Asia e Oceania. Grazie a questo istituto, i cittadini italiani all’estero possono esprimere il loro voto per corrispondenza, contribuendo quindi alle nomine per la Camera e ai referendum abrogativi e confermativi (rimangono quindi escluse l’elezione per il Senato e le votazioni amministrative).
Il voto è un diritto ma anche un dovere. Per questo spesso ci si chiede quali siano le conseguenze nei confronti di chi non si presenti alle urne, per una o più volte. Fino al 1993, la sanzione era una sorta di “pubblica gogna”, dal momento che i nomi di coloro che non si presentavano a votare venivano pubblicati nell’albo comunale per un mese. Inoltre, per i cinque anni successivi al mancato voto, tale comportamento veniva annotato nei certificati di buona condotta.
Dal 1993 la norma è stata modificata, eliminando ogni tipo di sanzione per coloro i quali decidono di non partecipare alle elezioni. Rimangono tuttavia gli effetti indiretti, come il mancato raggiungimento di un quorum per ritenere valido un referendum e la nomina di rappresentanti che siano effettivamente votati dalla maggioranza della popolazione (non solo quindi dei soggetti votanti).
Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale del Ministero dell'Interno italiano.