Quando un cittadino decede è necessario che tutto il suo patrimonio passi in mano agli eredi testamentari o legittimi. Il processo di trasferimento della proprietà dei beni dal cittadino defunto ai suoi eredi è chiamato successione.
Le successioni, affinché siano legittime devono seguire alcune regole specifiche: in questo articolo ti parleremo nel dettaglio di tutte le procedure da seguire, a quanto ammontano le imposte da pagare e a chi è possibile rivolgersi per inviare la dichiarazione di successione.
La successione è un processo attraverso cui uno o più cittadini subentrano al defunto in una o più situazioni giuridiche. In poche parole, attraverso la successione, gli eredi testamentari o legittimi acquisiscono i diritti e la proprietà dei beni attivi o passivi appartenenti al defunto.
Pertanto con la successione non si acquisiscono solo i patrimoni ma anche i debiti del defunto.
Esistono 2 tipologie di successione: la situazione legittima e la situazione testamentaria.
Gli eredi legittimi sono il coniuge, i figli, i genitori, i nonni, i fratelli, le sorelle e gli altri parenti fino al sesto grado di parentela.
Fanno parte della successione tutti i beni e i diritti posseduti dal cittadino defunto, compresi quelli posseduti all’estero. Nel dettaglio, fanno parte della successione:
Per effettuare la successione è necessario pagare l’imposta di successione anche dei beni posseduti all’estero.
Gli eredi saranno quindi costretti a una doppia imposizione fiscale e a pagare sia l’imposta di successione nello stato estero, sia l’imposta di successione in Italia.
Dal momento che, però, le regole estere solitamente sono molto stringenti, è prevista una agevolazione e il valore dell’imposta da corrispondere è calcolato secondo la seguente formula:
Tributo da corrispondere in Italia = tassa di successione italiana - tassa di successione estera
In poche parole dall’importo della tassa di successione stabilito in base alle regole estere, si sottrae il valore del tributo che si sarebbe dovuto pagare secondo le regole Italiane per lo stesso bene.
Considerando che all’estero le tasse sono molto elevate, generalmente la differenza da sempre un valore negativo o irrisorio.
Dopo la morte di una persona, generalmente i coniugi, i figli o i parenti più prossimi hanno il compito di accertarsi dell’esistenza di un testamento o meno.
Nel caso in cui il cittadino abbia depositato un testamento al notaio, allora sarà il notaio stesso a informare i successori del defunto sui loro diritti, sui loro doveri e sull’iter da seguire per completare la successione.
Nel caso in cui, invece, non sia previsto un testamento, i successori dovranno procedere con la successione ereditaria.
In mancanza di un testamento i beni vengono così divisi:
Nel caso in cui i figli o i fratelli del cittadino deceduti siano morti o abbiano rinunciato all’eredità, allora subentrano nei loro diritti i loro discendenti.
La successione può essere fatta autonomamente presentando la dichiarazione di successione, tuttavia è consigliabile sempre richiedere l’aiuto di un avvocato, un notaio o un geometra.
Nel caso in cui anche solo uno degli eredi è in disaccordo sulla divisione dei beni del cittadino defunto, allora è necessario procedere per vie legali rivolgendosi al tribunale del luogo ove si è aperta la successione e citare in giudizio tutti gli altri eredi.
Il processo che regola la successione dei beni dal defunto agli eredi si articola in 4 fasi:
L’apertura della successione avviene in maniera automatica alla morte del cittadino. Pertanto, per aprire la successione gli eredi, i coniugi e i parenti non hanno l’obbligo o la necessità di compiere alcuna azione.
La vocazione è il passaggio della procedura di successione durante il quale vengono designati, per legge o per testamento, gli eredi che hanno la possibilità di succedere al defunto nell’amministrazione del suo patrimonio.
Durante la delazione si offre concretamente agli eredi la possibilità di succedere al patrimonio del defunto.
Gli eredi che non vogliono accettare l’eredità possono scegliere liberamente di rinunciare a succedere al defunto. In questo caso sarà necessario presentare un atto di rinuncia all’eredità al tribunale di competenza.
L’accettazione può essere espressa tramite un atto pubblico o privato inviato al notaio o al cancelliere del Tribunale di riferimento oppure tacitamente, ovvero effettuando una azione che manifesta la volontà di accettare l’eredità (per esempio incassare l’assegno o trasferirsi in un immobile di proprietà del defunto).
Entro un anno dalla morte del defunto, per i beni ereditati si dovrà presentare la dichiarazione di successione; in questo modo sarà possibile anche sbloccare il conto corrente del defunto consegnando anche il certificato di morte, il documento d' identità degli eredi e l’atto notorio per successione, o una dichiarazione sostitutiva, alla banca.
I residenti all’estero possono tranquillamente completare la procedura di successione con le stesse modalità previste per i cittadini italiani, ovvero presentando la dichiarazione di successione online tramite la piattaforma dell’agenzia delle entrate.
I residenti all’estero hanno anche l’opportunità di inviare il modello 4 editabile della dichiarazione di successione tramite posta.
Per avviare e portare a termine la successione è necessario corrispondere una serie di imposte all’agenzia dell’entrate, più in particolare:
Le imposte di successione sono calcolate sul valore dei beni inseriti all’interno della dichiarazione di successione.
Una volta inviata la dichiarazione di successione il software genera in automatico l’ammontare dell’imposta che si dovrà versare per poter disporre dei beni ereditati.
Le imposte di successione sono determinate in base alla percentuale inserite all’interno della tabella:
Eredi | Imposta di successione | Imposta di trascrizione | Imposta catastale |
---|---|---|---|
Coniugi o parenti diretti | 4% sul valore complessivo dei beni e diritti | 2% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi | 1% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi |
Fratelli o sorelle | 6% sul valore complessivo dei beni e diritti | 2% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi | 1% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi |
Parenti fino al quarto grado in linea diretta e parenti fino al terzo grado in linea collaterale | 6% sul valore complessivo dei beni e diritti | 2% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi | 1% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi |
Parenti oltre il quarto grado in linea collaterale e estranei | 8% sul valore complessivo dei beni e diritti | 2% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi | 1% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi |
Persone fisiche con handicap gravi | Esenzione su valore fino a 1.500.000 euro, oltre si applica l'aliquota del 4% | 2% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi | 1% sul valore degli immobili, o 200 euro se l’immobile è una prima casa per almeno uno degli eredi |
Alcuni eredi possono evitare la tassa di successione; in particolare sono esentati dal pagamento della tassa:
Nel comprendere la tassa di successione in Italia, è utile considerare un esempio pratico. Supponiamo che un patrimonio ereditato abbia un valore di 500.000 euro e sia destinato a essere diviso tra il coniuge e due figli del defunto.
Ogni erede, in questo caso il coniuge e i due figli, riceverebbe un terzo del patrimonio, pari a 166.666,67 euro ciascuno.
La tassa di successione viene calcolata in base al grado di parentela e al valore dell'eredità. Per coniugi e figli, l'aliquota è del 4% su ciò che eccede la franchigia, che è di 1 milione di euro per i coniugi e 500.000 euro per ogni figlio. Nel nostro esempio, poiché l'importo ereditato da ciascun erede è inferiore alla franchigia, non è dovuta alcuna imposta di successione.
È importante ricordare che le condizioni specifiche, come la presenza di un testamento, debiti del defunto o beni immobiliari, possono influenzare il calcolo.
Inoltre, le franchigie e le aliquote possono cambiare, quindi è sempre consigliabile verificare le normative attuali.
La consulenza di un esperto in materia di successioni è raccomandata per un calcolo accurato e per gestire situazioni più complesse.
La durata di una successione varia in base alla complessità del patrimonio, alla presenza di un testamento, e all'accordo tra gli eredi. Una successione semplice può richiedere da alcuni mesi a un anno, mentre situazioni più complesse possono estendersi oltre.
Per quanto riguarda i costi, questi includono le tasse di successione, che dipendono dal grado di parentela e dal valore dell'eredità, oltre ai costi notarili e legali. Le spese possono aumentare a seconda della necessità di valutazioni di beni e perizie, e variano notevolmente in base alla specificità di ogni caso. È consigliabile consultare un professionista per una stima accurata e personalizzata.
La procedura di successione permette di trasferire legalmente la proprietà dei beni di un cittadino defunto agli eredi.
Nella procedura di successione sono coinvolte tutte le tipologie di beni, inclusi quelli all'estero; pertanto gli eredi hanno l’obbligo, eventualmente di pagare l'imposta di successione sia all'estero che in Italia.
La procedura di successione, nel caso non ci sia un testamento, può essere svolta anche autonomamente, ma è sempre consigliato rivolgersi a un avvocato, un giudice o un notaio che possono assistere gli eredi anche nel caso di controversie.
Nel caso in cui, gli eredi non vogliano acquisire l’eredità, non sono obbligati a farlo: tutti gli eredi possono rinunciare all’eredità attraverso una comunicazione scritta.