Purtroppo, a volte, può accadere che la morte di un cittadino italiano si verifichi all’estero. In questi casi, per riuscire a effettuare un funerale, è necessario richiedere il rimpatrio della salma in Italia.
Le informazioni sulle procedure per richiedere il trasporto della salma dall’estero in Italia sono confuse e incomplete e i familiari del cittadino deceduto hanno difficoltà a comprendere cosa fare e come muoversi. Per questo motivo in questo articolo potrai trovare tutte le informazioni necessarie per capire come richiedere il rimpatrio della salma in Italia.
Rimpatriare una salma in Italia significa richiedere la possibilità di movimentare il corpo di un cittadino italiano deceduto all’estero, usufruendo di un mezzo di trasporto solitamente un treno, un aereo o una nave, per riportarlo all’interno del territorio italiano.
Dal momento che, durante il rimpatrio di una salma possono verificarsi diversi inconvenienti, questa procedura è regolamentata dalla convenzione internazionale di Berlino del 10 febbraio 1937.
La legge che regola la movimentazione delle salme è la convenzione di Berlino sottoscritta da Austria, Belgio, Germania, Italia, Danimarca, Francia, Olanda, Romania, Svizzera, Repubblica Ceca, Portogallo, Turchia, Slovacchia, Egitto, Messico, Cile e Repubblica democratica del Congo.
La convenzione contiene le regole generali per il trasporto delle salme e rappresenta l’impegno dei Paesi firmatari a concedere il transito o l’entrata dei cadaveri all’interno dei rispettivi territori.
Per essere trasportato, il cadavere deve essere disposto in una cassa metallica il cui fondo è ricoperto per uno spessore di 5 centimetri con del materiale assorbente in cui è stata precedentemente aggiunto una sostanza antisettica.
La cassa dovrà successivamente essere saldata e inserita in un feretro di legno che dovrà rimanere assolutamente immobile.
Nel caso in cui, la salma debba essere trasportata in treno, in macchina, in nave o in aereo, ci sono alcune disposizioni speciali che devono essere rispettate.
Per trasportare la salma di un cittadino italiano dall’estero all’Italia è necessario essere in possesso del passaporto mortuario, un documento che include i dati anagrafici del defunto ed eventuali informazioni sulla causa della sua morte.
Il passaporto mortuario viene richiesto alla prefettura dai familiari o da un incaricato della impresa funebre presentando:
Nel caso in cui il decesso del cittadino italiano sia avvenuto in uno Stato che non ha sottoscritto la convenzione di Berlino, i familiari dovranno rivolgersi all’ambasciata italiana o al consolato italiano che si trova nel Paese in cui è deceduto il cittadino.
La richiesta per il trasporto della salma dovrà essere corredata da:
Il consolato si occuperà di trasmettere la documentazione al Ministero degli Affari Esteri che si occuperà di inoltrare la pratica al Comune di destinazione. A questo punto l’incaricato rilascerà il nulla osta che autorizza l’ingresso della salma nello Stato italiano e lo trasmetterà al consolato che rilascerà ufficialmente l’autorizzazione.
Anche in questo caso si dovrà avvisare la Prefettura del transito della salma.
Per il trasporto di una salma dall’Italia all’estero non ci sono differenze: le pratiche e la documentazione richiesta sono le stesse.
Il rimpatrio di una salma può richiedere tra i 5 e i 9 giorni lavorativi nel caso in cui il decesso sia avvenuto per cause naturali. Nel caso in cui, invece, la morte sia avvenuta a causa di un delitto o sia necessario effettuare degli accertamenti sulla causa della morte, allora sarà necessario attendere le tempistiche giudiziarie.
Per quanto riguarda i costi, in generale, rimpatriare una salma in Italia può avere un costo minimo di 1500 euro, ma la tariffa è variabile in base alla impresa funebre a cui si decide di affidarsi.
Nel caso di decesso di un cittadino italiano all’estero è possibile rimpatriarne la salma seguendo un iter burocratico che si dimostra più o meno complesso a seconda dello Stato in cui è deceduta la persona.Nel caso in cui il cittadino sia deceduto in uno dei Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione di Berlino, sarà sufficiente essere in possesso del certificato di morte e rispettare le regole generali per il trasporto.
Invece, nel caso in cui la persona sia deceduta in uno Stato che non ha sottoscritto la convenzione di Berlino, allora i familiari dovranno mettersi in contatto con l’ambasciata locale e il comune in cui è avvenuta la morte per ottenere il nulla osta e l’autorizzazione al rimpatrio della salma in Italia.
Per facilitare il disbrigo delle pratiche è possibile rivolgersi a una agenzia funebre.