Comune Italia > soziale > La pensione di inabilità: definizione e differenza rispetto all’invalidità

PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI

La pensione di inabilità è una delle prestazioni che, in base al principio di solidarietà espresso nella Costituzione italiana all’Art 2., mirano ad alleviare quelle difficoltà che possono incidere sulla quotidianità dei soggetti dichiarati invalidi. Prima di addentrarci più nel dettaglio come ottenere la pensione di invalidità e quali sono i requisiti, occorre distinguere tra due concetti che vengono spesso confusi, ovvero quelli di invalidità e disabilità. In base alla legge:

  • • L’inabilità è una riduzione totale e permanente della capacità di svolgere le normali attività quotidiane, che comprometta almeno un terzo della capacità lavorativa del soggetto. La valutazione medica andrà poi a valutare, in sede pratica, la percentuale effettiva rispetto alla mansione da svolgere;
  • • L’invalidità invece è una condizione più ampia che riguarda la menomazione fisica, psicologica o sensoriale del soggetto affetto e che incide non solo sulla sua vita lavorativa ma in generale sulla sua capacità di relazionarsi con il mondo esterno.

Queste due condizioni possono ovviamente coesistere, dato che l’una non esclude l’altra.

pensione di inabilità Italia

Chi può richiedere il riconoscimento dell’inabilità

Essendo una procedura riservata a coloro che svolgono un’attività lavorativa, può essere attivata dalle seguenti categorie:

  • • Lavoratori dipendenti
  • • Lavoratori autonomi
  • • Iscritti ai fondi sostitutivi e autonomi e le gestioni separate.

A condizione che vengano rispettati i requisiti che ora vedremo, la pensione di inabilità può essere richiesta anche dai cittadini non italiani e che risiedano regolarmente in Italia, specificando che per i cittadini dei Paesi extra UE, questi ultimi devono essere in possesso, alternativamente:

  • • Del permesso di soggiorno UE per soggiorni prolungati;
  • • Del permesso di soggiorno in Italia di almeno 1 anno.

L’altro requisito di tipo oggettivo per ottenere la pensione di invalidità è che quest’ultima spetta a coloro che:

  • • Siano stati dichiarati impossibilitati a svolgere qualsiasi attività lavorativa;
  • Abbiano maturato un minimo di 260 contributi settimanali, di cui almeno 156 negli ultimi 5 anni precedenti all’inoltro della richiesta.

La procedura per ottenere la pensione di inabilità

Se il soggetto soddisfa sia i requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla legge, può inoltrare la richiesta per l’ottenimento della pensione di inabilità.

Per prima cosa, occorre procedere all’attestazione dell’inabilità al lavoro, in particolare occorre la certificazione, ovvero il modulo SS3 che sia stato compilato e inviato dal medico di base del richiedente all’INPS. Inoltre, prima di procedere, l’interessato deve assicurarsi di essersi cancellato dagli elenchi relativi all’attività lavorativa (ad esempio, la cancellazione dagli albi professionali).

A questo punto le alternative per la modalità di richiesta sono tre:

  • • Tramite il sito dell’INPS, accertandosi quindi di avere tutta la documentazione necessaria disponibile in formato digitale (ad esempio codice fiscale, stato di famiglia, tabulato dei contributi INPS;
  • • Contattando il numero di telefono dell’INPS, gratuito se da rete fissa o a pagamento se da cellulare;
  • • Infine è possibile rivolgersi ai patronati e agli intermediari abilitati, che si occuperanno di seguire la pratica.

I tempi di elaborazione della richiesta sono stabiliti in un massimo di 30 giorni, salvo prolungamenti per cause specificamente stabilite dalla legge.

L’ammontare della pensione, decorrenze e durata

Una delle prime domande che l’interessato di pone è a quanto ammonti il contributo previdenziale. In linea di massima, la cifra è il risultato di un calcolo che prevede sia l’utilizzo del sistema contributivo che retributivo, quindi si applica un sistema misto.

La decorrenza è quella dal 1° giorno del mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda, a condizione ovviamente che questa vada a buon fine.

Al fine di evitare l’erogazione di prestazioni assistenziali non necessarie, la legge prevede la possibilità che la pensione venga assoggettata a revisioni, nel caso in cui vi siano ipotesi per cui l’inabilità venga, seppure parzialmente, meno.

La pensione privilegiata di inabilità

Nei casi in cui l’inabilità sia stata causata dall’attività lavorativa stessa, il lavoratore può inoltrare domanda anche per la pensione privilegiata di inabilità, che può quindi cumularsi alla prestazione per l’inabilità e che richiede l’accertamento del nesso causale tra l’attività svolta e il danno subito dal lavoratore.

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