Tra i vari atti che possono esserci richiesti in diverse situazioni, possiamo includere il certificato di stato libero. Come è abbastanza intuibile, si tratta di un atto che attesta la condizione di stato libero, ovvero la mancanza di un vincolo matrimoniale, per la persona a cui viene rilasciato.
Il certificato di stato libero può essere anche più limitato nell’esclusione del vincolo matrimoniale e riguardare solo l’assenza di un matrimonio religioso: parliamo in questo secondo caso del certificato di stato libero ecclesiastico, che non ha nessuna valenza però in relazione alla sussistenza di un matrimonio civile.
Condizione unica e imprescindibile per il rilascio di questo tipo di atto è non essere effettivamente legato a nessun vincolo matrimoniale. Oltre a non avere mai contratto matrimonio quindi, lo status di persona libera i acquista a seguito di:
Nel caso in cui si verifichi una delle condizioni indicate, è possibile iniziare la procedura per la richiesta di rilascio dell’atto.
Il certificato che attesta lo status di persona libera è un atto amministrativo che, in quanto tale, va richiesto presso gli uffici della pubblica amministrazione. Grazie però alla progressiva digitalizzazione del sistema amministrativo, l’atto può essere ottenuto sia recandosi personalmente presso l’Ufficio anagrafe del comune di residenza, sia in via telematica.
Se l’interessato decide di recarsi personalmente presso l’ufficio anagrafe, deve portare con sé un valido documento d’identità. Inoltre, deve anche compilare l’apposito modulo per la richiesta, che può essere ottenuto direttamente presso l’ufficio o può essere scaricato e stampato a casa. Se il richiedente è un cittadino straniero, occorre presentare il permesso di soggiorno. Se scaduto, sé valida la domanda del rinnovo del documento.
Il responsabile dell’anagrafe provvederà a richiedere le informazioni personali già indicate nel documento, come nome, cognome e data di nascita.
Il rilascio del documento è immediato, e il costo totale comprende la marca da bollo da 16 euro e una piccola somma che varia dagli 0,20 ai 0,60 per i diritti comunali (a seconda che il rilascio avvenga in carta libera o da bollo), per una somma quindi che si aggira in media sui 16,50 euro. Mentre la marca da bollo può essere soggetta a esenzione nei casi previsti dalla legge, i diritti comunali sono sempre dovuti.
Il cittadino che è provvisto dello SPID/CIE può accedere agli uffici della pubblica amministrazione in via telematica. A tal fine, occorre entrare nel sito del comune, accedere con le proprie credenziali e richiedere il rilascio del documento.
Anche in questo caso, il rilascio è immediato. La procedura è gratuita in molto comuni, ma rimane la necessità della marca da bollo ai fini dell’efficacia del certificato.
Ricordiamo inoltre che la richiesta può essere anche inoltrata da soggetto diverso dall’interessato, ad esempio in caso di impossibilità di quest’ultimo. In tal caso, occorrerà procedere a una delega che autorizzi previamente l’altra persona ad agire in nome per conto del richiedente.
Se il cittadino italiano che ha necessità dell’atto risiede all’estero, deve essere iscritto all’AIRE per poter ricevere il documento e disporre di un documento d’identità in formato digitale. A questo punto può accedere al sito dei servizi consolari e inoltrare la richiesta: l’atto verrà inviato in pochi minuti. Rimane ovviamente salva la possibilità del cittadino italiano di rientrare in Italia e chiedere il certificato presso un comune italiano.
Il certificato di stato libero ha una validità di 6 mesi dal giorno del rilascio, in qualunque forma questa sia avvenuta.
L’interessato può anche prolungare tale validità dichiarando in calce che non sono intervenute modifiche rispetto a quanto dichiarato nel certificato e firmando tale dichiarazione (senza ulteriori formalità relative all’accertamento della firma).
Alternativa al certificato è l’autocertificazione, un atto prodotto dal soggetto interessato in cui quest’ultimo dichiara il proprio status di persona libera. Ci sono anche altri tipi di autocertificazioni come l'autocertificazione del domicilio. Qual è l’efficacia di tale autodichiarazione? Sicuramente non possiamo attribuirle lo stesso valore di un atto rilasciato dalla pubblica amministrazione. Anche in considerazione degli atti e delle procedure tipiche per cui viene richiesta l’esibizione del certificato, è consigliabile munirsi del certificato emesso dal comune, evitando il rischio che la controparte non accetti l’autodichiarazione.
Procedure amministrative in altri paesi: